Santa Lucia regala una bomba bianca!


San Giuliano Milanese (MI), 13 dicembre 2001

Milano, sono le 8:15 del mattino del 13 dicembre. Arrivo in Università in Bicocca per affrontare una giornata di lavoro... ma so già che sarà improduttiva al massimo. Dai modelli, dalle previsioni, dal Forum è ormai arrivata la certezza: dopo 5 anni sta per tornare dalla lontana Russia il Burian, per di più stavolta accompagnato da una stranissima "bolla" biancastra ben visibile dal satellite, praticamente una depressione in moto contrario al solito, da Est verso Ovest! L'Est europeo è già stato investito da temperature rigide e nevicate, ora tocca a noi... dopo disquisizioni, dibattiti, attese, speranze (come sempre ci sono sia pessimisti, sia chi crede addirittura ad un nuovo 1985!) oggi è il giorno della verità.

Il PC è acceso, sullo schermo le tabelle del lavoro della giornata, in background naturalmente il Forum al quale ogni tanto (tanto? Praticamente ogni 10 minuti!) dò un occhio per vedere come evolve la situazione. Le notizie non tardano ad arrivare... ecco i primi fiocchi a Trieste! Ecco le foto di Aviano imbiancata! Ecco la pianura veneta che esulta! La bomba bianca si fa strada velocissima verso ovest, prende d'infilata la Pianura Padana che sta lì come un sacco aperto, la bocca spalancata verso Est, a riempirsi di neve! Viene l'ora di pranzo, e il Generale Burian continua la sua avanzata imperiosa conquistando città dopo città, paese dopo paese, inarrestabile; si sovrappongono le segnalazioni di vento impetuoso, di neve farinosa sparata in orizzontale, di temperature in crollo! Arrivano così le 16:30, devo uscire dall'Uni per trovarmi con la fidanzata in Corso Buenos Aires per una commissione prima di tornare a San Giuliano. Aggiorno per l'ultima volta il Forum: la neve è arrivata ormai nel mantovano, è questione di poco ormai; saluto i meteopazzi ed esco.

Mi avvio verso la fermata del bus 81, mentre per strada si cominciano già a sentire i primi refoli freddi, il respiro della Siberia! Quando scendo dal mezzo in Stazione Centrale ai refoli si è sostituito un vento teso, la mia morosa mi viene incontro dicendomi "Ma che vento c'è? E che freddo!" Le dico che è questione di minuti, prima che arrivi la bufera di neve. Mi guarda un po' dubbiosa, ma quando le dico delle segnalazioni del Forum sa che può fidarsi. Andiamo a fare la nostra commissione, e all'uscita le raffiche sono violente; ci salutiamo in fretta e mi butto in metropolitana verso casa.

Essere in metrò in quei momenti è una sofferenza per me, non so assolutamente cosa succede fuori, tutto ciò che arriva sono i commenti spezzettati della gente che entra, ma non si capisce niente nella confusione. Non resta che arrivare a San Donato, al capolinea. Mi avvio in fretta verso la scala mobile e... non ci credo! La scala è coperta, ma già a mezza salita, quando ancora non vedo l'uscita, ecco i primi fiocchi di neve leggerissima che si infilano fra la gente! In cima è già uno spettacolo: spinti da forti raffiche di vento, milioni di fiocchi volano quasi in orizzontale, per poi fermarsi a una pausa del Burian e subito riprendere a volare... per terra ancora non attaccano, ma è una favola essere immersi in questo turbinio bianco!

Il bus parte. Naturalmente posto vicino al finestrino e vetro ripulito alla meglio, non si può perdere un minuto di questo avvenimento! La neve comincia presto a fermarsi su ogni cosa, anche sulla via Emilia; il viaggio diventa infinito, a 5 all'ora, il traffico impazzisce, la gente impreca... io non mi accorgo quasi di nulla, incollato come sono al finestrino a guardare! Suona il cellulare, è la morosa pazza di gioia: "Hai visto come nevicaaaaaaa!!!" "Bellissimo, già tutto biancooooo!!!" urlo anch'io in risposta, noncurante della folla! Intanto il bus arranca nella tormenta, sembra di essere su una corriera russa; arrivo a San Giuliano che è già ora di cena con la neve che schiaffeggia la faccia, ci sono a terra già 2-3 cm di farina; entro in casa dopo essermi spolverato dalla "impanatura" nevosa sulla giacca a vento e sui capelli e corro al termometro: -1.2°, dopo una massima di +4.5°!!!

Cominciamo a mangiare, lo sguardo sempre costantemente puntato alla finestra; il vento aumenta di intensità, la neve turbina, e all'improvviso (sono le 19:15) salta la luce! Uno sguardo fuori ci conferma che gran parte della città è al buio, solo in lontananza si scorgono luci, in molte finestre cominciano ad apparire i deboli bagliori di torce elettriche e candele. Il Burian infuria, le raffiche raggiungono i 60-70 Km/h e la neve viene spazzata dai tetti finendo a ondate sulla strada, investendo le auto che procedono a fatica; la via Emilia sembra un mare in tempesta, attraversata com'è da onde di neve che sfociano con violenza dalle vie esposte a Est. Siamo preoccupati per il fidanzato di mia sorella, che da un paese poco distante si è messo in macchina per venire da noi; i cellulari sono in tilt, non si riesce a comunicare, fuori l'unica illuminazione è data dai fari delle auto incolonnate.

La temperatura intanto continua a scendere, raggiungendo all'apice della bufera la minima della giornata con -2.3°, mentre la corrente non vuole saperne di tornare; il black-out dura ben tre ore, fortunatamente il "futuro cognato" riesce ad arrivare, si scende ad aprirgli la porta perché anche i citofoni sono "out". Intorno alle 21 la neve cala di intensità fino a smettere: decido che è il momento di andare a fare un giro di perlustrazione per la città, armato di torcia elettrica e righello per stimare la quantità caduta. Tutti mi guardano basiti, ma tant'è, ormai si sono un po' abituati... scendo 7 piani a piedi per mancanza dell'ascensore, in portineria cominciano a investirmi le raffiche di vento che hanno spalancato le porte. Esco in una città spettrale e al tempo stesso magica, immersa nel buio e completamente avvolta da una coperta bianca che si è attaccata in ogni direzione; a ogni passo faccio volare nuvolette di polvere, non restano neanche le impronte, cammino in mezzo alle strade deserte, ad ogni incrocio gli ultimi respiri del Burian irrompono da un lato riempiendomi di neve. E' un'impresa trovare qualche punto relativamente indisturbato dove fare la misura, in ogni caso rilevo 6 cm di media, che negli accumuli ventati salgono a 20-25 cm.

Dopo mezz'ora di giro, rientro congelato e stordito da uno spettacolo simile, mai visto prima in trent'anni. Torna la luce, è un sollievo anche se toglie quella sfumatura "epica" che la situazione aveva poco prima. Si torna alle attività normali rimaste in sospeso, ma nel cuore è rimasta scolpita un'esperienza indimenticabile!


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